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Dieci anni fa, il 23 febbraio 2008, ci lasciava Pier Giorgio Merli. Dieci anni possono essere lunghi o brevi, pensando a lui. Lunghi perchè il tempo trascorso senza la sua presenza ci è pesato. Ci manca la sua amicizia, il suo entusiasmo e la passione con cui ci contagiava. Ci manca la sua espressione intelligente, gli occhi brillanti e penetranti, la vivacità intellettuale e la curiosità, sincera, per cose, persone, per il mondo intero.

 

Per un altro verso sono dieci anni volati. Innumerevoli i giorni trascorsi pensando almeno una volta a lui, in riferimento al passato - situazioni di quando c’era ancora - ma anche a ciò che è venuto dopo. Molte volte, di fronte a qualcosa di interessante, o di irritante, o di entusiasmante, ci siamo chiesti cosa ne avrebbe pensato lui, e ci siamo anche dati risposte, perché ci piace pensare di conoscerlo bene, di avere in qualche modo colto il suo modo di vedere il mondo. Ebbene, io penso che un po’ sicuramente ci sbagliamo. Giorgio era sincero e imprevedibile, ricercava il senso attraverso l’osservazione (da buon microscopista!) e la riflessione sulle cose in sé, lasciando da parte ogni pregiudizio. Ecco sì, forse più di tutto ci manca la sorpresa che c’era in ogni sua riflessione. Troppe volte il mondo ci annoia con discorsi e percorsi noti, ripetitivi, che si trascinano stancamente. Lui ci avrebbe sicuramente tenuti svegli, vivaci, con un pensiero brillante, magari arricchito da una citazione letteraria, poetica, o una battuta di spirito.

 

Per quanto possiamo inventarci per addolcire una pillola così amara, non c’è scampo: Giorgio ci manca e ci mancherà sempre.

 

Giorgio Lulli

 

Vedi anche: http://l-esperimento-piu-bello-della-fisica.bo.imm.cnr.it/